Oscilloscopio Tektronix Type 565 e fotocamera Tektronix Mod. C /12 1ª parte (Museo MITI)

Oscilloscopio Tektronix Type 565. Prima parte. Nell’inventario D del 1956 si trova al n° 3747 e risulta acquistato il 24 agosto del 1964. Vi si legge: “Silverstar ltd. Milano. Oscilloscopio Tektronix mod 565 matr. 689. Destinazione Elettronica. ₤ 1.678.600” . Insieme alla fotocamera che è al n° 3746, dove si legge:  “Silvestar ltd. Milano. Macchina fotografica Tektronix mod. C-12 completa di Bezel Tektronix. Destinazione Elettronica. ₤ 557.700”.
L`oscilloscopio 565 prodotto nel 1963 dalla Tektronix inc. con sedi a Beaverton e a Portland, Oregon, consiste sostanzialmente di due versatili oscilloscopi
 a singola traccia assemblati in un unico cabinet; infatti i due sistemi di deflessione orizzontale (asse dei tempi) possono funzionare sia indipendentemente, pilotati da due circuiti generatori della base dei tempi separati, oppure in sincronismo se pilotati da uno qualunque dei due generatori. Le deflessioni verticali sono pilotate da circuiti plug-in contenuti in numerosi moduli removibili già adottati nei modelli della serie 560. Pertanto le caratteristiche di ciascuno dei due canali possono essere configurate in funzione della grandezza da rilevare con la scelta dell`appropriato circuito plug-in.
Accessorio particolarmente interessante è la fotocamera polaroid Mod. C/12 Serial 005774 U.S. Patent D 190975 della Tektronix Inc. Portland Oregon. La fotocamera, che ha le seguenti caratteristiche: oscillo-raptar lens 75 mm; series 125 – f 1.9 – 1 : 0.9 mag, è progettata per fotografare le forme d`onda visibili sullo schermo.
La fotocamera è un dispositivo specificatamente progettato per fotografare le immagine prodotte da una vasta gamma di modelli di oscilloscopi prodotti dalla stessa Tektronix. La camera, direttamente applicabile davanti al display, è munita di un uno specchio semiriflettente che devia il 35% della luce verso un visore soprastante permettendo di osservare l`immagine e contemporaneamente fotografarla. Le foto sono direttamente riprese dallo schermo dell`oscilloscopio cosicché l`immagine è diritta ed esente da distorsioni. Il supporto di aggancio all`oscilloscopio è munito di cardini che consentono di ruotare lateralmente la fotocamera quando non è utilizzata e così liberare lo schermo per una visione diretta. Il sistema è costituito da tre parti: visore, gruppo otturatore-diaframma-lente, magazzino porta-pellicole.
A corredo sono disponibili un set di sei lenti e altrettanti magazzini porta-pellicole che consentono di scegliere le dimensioni ottimali delle fotografie.

L`oscilloscopio elettronico è uno strumento sia per uso didattico sia per la ricerca.
Con esso si possono misurare, con molta precisione, alcuni parametri di un segnale elettrico; inoltre si può visualizzare la forma d`onda sia di segnali periodici, sia di quelli soggetti a transitori.
Il cuore dello strumento è un particolare tubo a vuoto di vetro detto catodico, poiché il catodo caldo emette elettroni per effetto termico. Un cannone elettronico provvede a focalizzare e ad accelerare gli elettroni, come avviene nei vecchi televisori CRT.

La differenza tra questi e l`oscilloscopio consiste nel meccanismo di deflessione che, non essendo magnetico ma elettrostatico, richiede una maggiore lunghezza del tubo e risulta in tale versione molto più preciso.
Gli elettroni usciti dal cannone elettronico passano attraverso due coppie successive di placchette metalliche, sottoposte ad opportune differenze di potenziale.
Le placchette sono parallele e affacciate; quelle verticali provvedono alla deflessione orizzontale che provoca sullo schermo fosforescente la “lettura” da parte degli elettroni lungo un segmento.
Per rendere l`idea, somiglia al nostro modo di leggere questa stessa riga ripetutamente con la stessa rapidità. Un generatore di segnale, detto a “dente di sega”, provvede a rendere i tempi di lettura regolabili a nostro piacere e noti. Altri dispositivi elettronici permettono di sincronizzare il segnale in esame con la frequenza di lettura in modo da congelare l`immagine sullo schermo.
Le placchette orizzontali producono la deflessione verticale e ad esse viene applicato il segnale da analizzare.
La combinazione dei due effetti determina la visualizzazione della forma del segnale.
Esistono numerosi tipi di oscilloscopi con dispositivi elettronici molto versatili e sofisticati che rendono questi strumenti preziosi per le misure.
Gli oscilloscopi a doppia traccia visualizzano due segnali, permettendo di confrontarli.
Quelli a memoria conservano l`immagine di un transitorio rapido per molto tempo permettendo anche di fotografarlo o di analizzarlo con comodità. Oscilloscopi campionatori possono visualizzare segnali di frequenze dell`ordine dei GHz, ecc. .
Bibliografia.
Manuali di istruzioni della Tektronix.
S. Malatesta, Elementi di Radiotecnica Generale, Cursi, Pisa 1961, da cui è tratta la figura.
Per consultare le altre schede  scrivere “565” su C
erca.
L’oscilloscopio con la fotocamera sono esposti al Museo MITI, su proposta di Fabio Panfili.
Foto di Claudio Profumieri, elaborazioni e ricerche di Fabio Panfili. Testo di Claudio Marcotulli e Fabio Panfili.
Per ingrandire le immagini cliccare su di esse col tasto destro del mouse e scegliere tra le opzioni.