Pile di Volta, due esemplari (Museo MITI)

                  Due pile di Volta.
La pila è una macchina che sfrutta l`energia prodotta da reazioni chimiche per spostare cariche elettriche lungo un circuito.
Da una lettera di Alessandro Volta indirizzata «a Sir J. Banks da Como nel milanese, 20 marzo 1800»  (Banks era presidente della Royal Society di Londra; il brano della lunga lettera è tradotto un po` liberamente dal francese, lingua nella quale era stata redatta da A. Volta):
« …… Vengo a darvi qui una descrizione più dettagliata di questo apparecchio, e di qualche altro analogo, come pure delle esperienze relative più notevoli. Mi procuro qualche dozzina di piccole lastre rotonde, o dischi, di rame, di ottone, o meglio di argento, di un pollice, più o meno, di diametro, (ad esempio, delle monete) ed un numero eguale di lastre di stagno, o, il che è molto meglio, di zinco, e presso a poco della medesima forma e grandezza: dico presso a poco perché non è affatto richiesta una precisione, e, in generale, la grandezza, come la forma, dei pezzi metallici è arbitraria: si deve soltanto aver riguardo di poterli disporre comodamente gli uni sopra gli altri in forma di colonna. Preparo inoltre un numero abbastanza grande di dischi di cartone, di pelle, o di qualche altra materia spugnosa, capace di assorbire e di ritenere molto dell`acqua o dell`umore dal quale bisognerà, per il successo delle esperienze, che essi siano ben intrisi. Queste fette o dischi, che chiamerò dischi ammolliti, li faccio un po` più piccoli che i dischi o piastre metalliche, affinché, interposti tra questi nel modo che dirò subito, essi non debordino. Avendo sotto mano tutti questi pezzi in buono stato, vale a dire i dischi metallici ben adatti e secchi, e gli altri non metallici ben imbevuti d`acqua semplice, o, il che è molto meglio, d`acqua salata, e asciugati in seguito leggermente, perché l`umore non sgoccioli, non ho che da disporli come conviene; e questa disposizione è semplice e facile. Pongo dunque orizzontalmente su una tavola, o una base qualunque, uno dei piatti metallici, per esempio uno d`argento, e su questo primo ne adatto un secondo di zinco, su questo secondo stendo uno dei dischi ammolliti, poi un altro piatto d`argento, seguìto immediatamente da un altro di zinco, al quale faccio seguire ancora un disco ammollito. Continuo così, alla stessa maniera, accoppiando un piatto d`argento con uno di zinco, e sempre nel medesimo senso, cioè a dire, sempre l`argento sotto e lo zinco sopra; o viceversa, secondo come ho incominciato e interponendo a ciascuna di queste coppie un disco ammollito; continuo, dico, a formare con parecchi di q
uesti piani una colonna tanto alta che possa sostenersi senza crollare».
La figura 1 mostra gli appunti voltiani e vi si osservano due pile collegate tra loro in serie dal conduttore posto in alto che funge anche da interruttore quando viene sollevato.

Le figure a) e b)  mostrano una schematizzazione di una cella singola e di una pila nella quale ogni cella è posta in serie alla successiva.
La figura sotto mostra un affresco di G. Martellini su cartoni di N. Cianfanelli nel quale è raffigurata la dimostrazione che Volta fece in presenza di Napoleone.

Oggi, per una dimostrazione, si usano dischi di rame e zinco con interposto un feltro imbevuto di acido solforico.
La pila produce una forza elettromotrice che cresce col numero di celle realizzate.
Si fa osservare che dopo breve tempo la pila si polarizza per effetto dell`idrogeno che si produce al catodo (il rame) ricoprendo la sua superficie e impedendo il normale decorrere delle reazioni chimiche.
Una pila di Volta simile a quella a sinistra nella prima foto è a pag. 840 del catalogo Price List No 50
Vols. II and III Physical Apparatus Vol II Max Khol A.G. Chemnitz [1909-11?] che si trova all’indirizzo:
https://ia802605.us.archive.org/4/items/pricelistno5023kohlrich/pricelistno5023kohlrich.pdf
Bibliografia.
Il brano è tratto da: Le Opere di Alessandro Volta, Vol. I, U. Hoepli Milano 1818; reperibile all`indirizzo: ppp.unipv.it/Volta/Page3.html.
G. Gamow, Biografia della Fisica, Est A. Mondadori, Milano 1963, da cui è tratta la pagina di appunti di Volta. AA.VV., The Project Physics Course, Unità 4, La luce e l`elettromagnetismo, Zanichelli, Bologna 1977, da cui è tratto il disegno della pila di Volta.
L. Miano, Fisica 2, Fabbri Editori, Milano 1969, da cui è tratto il dipinto che raffigura Volta al cospetto di Napoleone.
Le due pile sono esposte al Museo MITI, su proposta di Teresa Cecchi.
Foto di Daniele Maiani, elaborazioni, ricerche e testo di Fabio Panfili.
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