Apparecchio di Kjeldhal (Museo MITI)



Apparecchio di Kjeldhal.
Nell’inventario D del 1937 si trova al n° 1006 e risulta acquistato dalla Carlo Erba di Milano in due esemplari per ₤ 290 in data 29 ottobre 1940.

Prima destinazione: Laboratorio di Chimica.
È stato rinvenuto un solo esemplare.

Le ampolle di vetro recano la scritta: “JENA er GLAS RASOTHERM 1000 ml MADE IN GDR”.

Una etichetta posta alla base riporta il nome della ditta: “G. Passoni e Figlio – Apparecchi Scientifici – Via Agordat, 9 Milano”.

L’apparecchio serve per stimare quantitativamente le proteine in un campione.
Esso prevede una digestione del campione con acido solforico e opportuni catalizzatori per mineralizzare la sostanza organica: il carbonio si trasforma così in anidride carbonica, l’idrogeno in acqua e l’azoto proteico in solfato d’ammonio; la successiva aggiunta di alcali porta alla liberazione dell’ ammoniaca che viene distillata e raccolta in una quantità nota di acido; mediante retrotitolazione dell’acido non neutralizzato si procede alla determinazione quantitativa dell’ammoniaca e quindi si risale alla quantità di proteine presenti nel campione.
L’apparecchio attualmente è esposto al Museo MITI, su proposta di Teresa Cecchi.
Foto di Claudio Profumieri. La seconda foto è di Daniele Maiani. Le ultime due sono di Contemporanea Progetti. Ricerche su inventari ed elaborazioni di Fabio Panfili. Testo  di Teresa Cecchi.
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