Wattmetro elettrodinamico SEB Tipo E/02 N° 681081 2ª parte

Wattmetro elettrodinamico SEB Tipo E/02 matr. N° 681081. Seconda parte.
Nell`inventario del 1956, in data 30 giugno, si trova al n° 1015-1016 ed è detto già in esistenza; ivi si legge: “Wattmetri SEB N. 681081 – 681082. ₤ 50.000”.
Le sue dimensioni sono: 28 × 21 × h 18 cm.
Per consultare la prima parte  scrivere  “681081” su Cerca.
Qui si possono osservare i particolari del foglio di collaudo. Uno strumento elettrodinamico è costituito essenzialmente da una bobina fissa e da una bobina mobile; quando le due bobine sono percorse da correnti sinusoidali, sulla bobina mobile agisce una coppia, il cui valor medio è proporzionale al prodotto tra i valori efficaci delle due correnti e il coseno dell`angolo di sfasamento tra le correnti stesse.
Uno strumento di questo tipo fornisce l`indicazione della potenza attiva assorbita da un carico se una delle due bobine, solitamente quella fissa, è attraversata dalla corrente che entra nel carico, mentre l`altra, solitamente quella mobile, è attraversata da una corrente che in modulo è proporzionale alla tensione presente ai capi del carico.
Ciò si ottiene semplicemente ponendo un resistore addizionale di valore opportuno in serie alla bobina mobile.
Tuttavia, poiché la bobina mobile presenta un`induttanza non nulla, la corrente che attraversa questa bobina risulta sfasata rispetto alla tensione applicata ai suoi capi di un certo angolo che durante la misura si va sommare allo sfasamento vero e proprio del circuito oggetto della misura stessa.
Le cause di errore nella misura con questo strumento sono di tre tipi: autoconsumo, errore di fase, classe.
La bobina mobile è sostenuta da un asse solidale con l`indice.
Intorno al semiasse superiore in genere vi sono due molle a spirale che, oltre a portare corrente alla bobina mobile, producono anche la coppia antagonista; mentre nel semiasse inferiore vi è uno smorzatore ad aria.

Bibliografia: L. Olivieri ed E. Ravelli, Elettrotecnica Misure elettriche, Vol. III, CEDAM, Padova 1962, da pag. 241 a pag. 253.
Foto di Claudio Profumieri, elaborazioni ricerche e testo di Fabio Panfili.
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