Wattmetro elettrodinamico SEB mod. E/02 N° 16354


Wattmetro elettrodinamico SEB Mod. E/02, matr. N° A16354.
Collaudato dalla ditta SEB (Stabilimenti Elettrotecnici di Barlassina – Milano) l’11 giugno 1968.
Nell’Estratto dell’inventario del laboratorio di Elettronica si trova al n° 223, dove si legge: “Giugno 1968. Wattometro E/02 per C.C. E C.A. N° A/16354” e si rimanda all’inventario generale n° 4386. Destinato alla sezione Elettronica. In realtà esso misura solo in C.A. .
Un’etichetta, posta sul contenitore reca la scritta: «DONO DELLA FONDAZIONE CARLO E GIUSEPPE PIAGGIO – GENOVA».
Le sue dimensioni sono: (28 × 21 × h18) cm.
Sul quadrante i simboli delle norme CEI dicono che lo strumento è del tipo elettrodinamico con ferro; classe 0,2; misura in C. A.; tensione di prova 2 kV; da usarsi in posizione orizzontale.
In alto al centro in carattere corsivo si legge: “Stabilimenti Elettrotecnici di Barlassina – Milano“; al centro vi è una grande “W” e appena sotto in rosso “cos φ  0,2”.

La scala, che presenta 150 divisioni, fino al centro ha un andamento simile a quello quadratico, ma poi le linee vanno infittendosi di nuovo verso il fondo scala: è evidente la sua costruzione empirica, con l’ausilio di strumenti campione.
A sinistra in basso vi è il logo della ditta con la scritta:
“MOD. E/02 N° A16354”.
Un’etichetta di alluminio posta sul retro reca la scritta: «STABILIMENTI ELETTROTECNICI DI BARLASSINA MILANO – VIA SAVONA 97. W ELETTRODINAMICO. CL. 0,2. PORTATE 0,2 – 0,5 A 150 – 300 V. N° A16354. SEB».
Il foglio di collaudo, posto all’interno del coperchio, reca lo schema di inserzione e le tre portate con le relative costanti per la lettura sulle due scale.
Ne riportiamo una parte per comodità del visitatore:
«PER CORTOCIRCUITARE IL CIRCUITO AMPEROMETRICO INSERIRE LA SPINA NELLA BOCCOLA c.c. . PER INVERTIRE LE LETTURE, RUOTARE LA MANOPOLA “A” SU − . PER INTERROMPERE IL CIRCUITO VOLTMETRICO, RUOTARE LA MANOPOLA “B” SU ZERO. …. (omissis) . INDUTTANZA APPROSSIMATIVA DELLE BOBINE FISSE IN PARALLELO: 0,0332 Henry; INDUTTANZA APPROSSIMATIVA DELLE BOBINE FISSE IN SERIE: 0,133 Henry. INDUTTANZA APPROSSIMATIVA DELLA BOBINA MOBILE: 0,0074 Henry. RESISTENZA DEL CIRCUITO AMPERMETRICO IN PARALLELO: 18,3 Ohm. RESISTENZA DEL CIRCUITO AMPERMETRICO IN SERIE 73,2 Ohm . RESISTENZA DEL CIRCUITO VOLTMETRICO PER 150 Volt: 4075 Ohm. RESISTENZA DEL CIRCUITO VOLTMETRICO PER 300 Volt: 8151 Ohm . TEMPERATURA DI TARATURA 23°C. ERRORE INFERIORE A ± 0,2 % DELLA LETTURA DI FONDO SCALA CON FREQUENZA FINO A 100 Hz. [Sotto vi sono: il diagramma dell’errore percentuale in funzione delle divisioni fino a 150 di fondo scala e la firma del collaudatore N.d.R.]. Milano, 11 Giugno 1968».
Le cause di errore nella misura sono di tre tipi: autoconsumo, errore di fase, classe.
Uno strumento elettrodinamico è costituito essenzialmente da una bobina fissa e da una bobina mobile; quando le due bobine sono percorse da correnti sinusoidali, sulla bobina mobile agisce una coppia, il cui valor medio è proporzionale al prodotto tra i valori efficaci delle due correnti e il coseno dell’angolo di sfasamento tra le correnti stesse.
Uno strumento di questo tipo fornisce l’indicazione della potenza attiva assorbita da un carico se una delle due bobine, solitamente quella fissa, è attraversata dalla corrente che entra nel carico, mentre l’altra, solitamente quella mobile, è attraversata da una corrente che in modulo è proporzionale alla tensione presente ai capi del carico.
Ciò si ottiene semplicemente ponendo un resistore di valore opportuno in serie alla bobina mobile.
Tuttavia, poiché‚ la bobina mobile presenta un’induttanza non nulla, la corrente che attraversa questa bobina risulta sfasata rispetto alla tensione applicata ai suoi capi di un certo angolo che durante la misura si va sommare allo sfasamento vero e proprio del circuito oggetto della misura stessa.
La caratteristica più importante di questo strumento è il basso coseno di φ (utile per le misure a basso fattore di potenza) che lo rende idoneo per il rilievo della potenza elettrica attiva di un carico o di un circuito elettrico a forte connotazione induttiva; nel quale caso l’errore di fase diventerebbe sensibile.
Esso fa parte degli strumenti più pregiati nei quali la molla antagonista è ridotta in modo che la portata dello strumento sia pure ridotta. Un wattmetro con cos φ = 0,2 non può essere usato per carichi che assorbano una potenza attiva pari a 1/5 di quella corrispondente al prodotto V I, essendo V la portata voltmetrica e I quella amperometrica; cioè esso è vulnerabile ai sovraccarichi.
Foto di Claudio Profumieri, elaborazioni, ricerche e testo di Fabio Panfili con la consulenza di Sergio Iuvalè che ringrazio.
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