Ponte a filo Pontavi Hartman & Braun matr. N° 1166068

 Ponte a filo tipo Wheatstone Pontavi Hartmann & Braun matr. N° 1166068.
Non è rinvenibile negli inventari dell`epoca, probabilmente risale a fine anni Trenta del Novecento per la sua somiglianza con un esemplare del 1938 di cui abbiamo una foto.
Fabbricato dalla Hartmann & Braun è il più piccolo ponte a filo della 
collezione del Montani ed era usato per determinare la resistenza sia dei conduttori solidi sia degli elettroliti.
  Nel caso dei conduttori liquidi, per evitare la loro polarizzazione bisogna ricorrere ad un alimentatore in alternata a frequenza audio detto cicalino, che non fa parte degli accessori di questo esemplare.
Sul quadrante del galvanometro si vede il simbolo di strumento a magnete permanente e bobina mobile, anche se detto simbolo, sottoposto a forte ingrandimento da chi scrive, sia confuso; inoltre esso funziona in corrente continua alimentato da una pila di 4,5 V.
Lo strumento può essere alimentato esternamente purché alla stessa tensione continua.
Le portate vanno da un minimo di 0,05 Ω fino a a 50.000 Ω; infatti la manopola grande riporta valori da 0,5 a 50, variabili con continuità (lato di rapporto del ponte), mentre la manopola piccola varia a scatti per i seguenti fattori di moltiplicazione 0,1 ; 1 ; 10 ; 100 ; 1000 Ω (lato di paragone del ponte).
Lo schema elettrico, ricavato da un libretto di istruzioni del 1949, pone in evidenza: il galvanometro; le due resistenze fisse da 0,1 ohm in serie al filo su cui striscia il contatto D; il tasto/deviatore (Taster) che agisce sia sull`alimentazione sia sul galvanometro, e che viene premuto quando si agisce sulle due manopole per ottenere l`azzeramento del galvanometro; la resistenza di protezione di 1,5 ohm (schutzwdst.); i due morsetti X tra i quali si inserisce la resistenza incognita; la resistenza fissa da 0,5 Ω in serie con le resistenze a scatti da 4,5 a 4500 Ω; le due boccole T per inserire la cuffia che sostituisce il galvanometro quando si misura la resistenza di un elettrolito.
Il filo, omogeneo e calibrato, non è teso come in altri ponti più ingombranti ma circolare e la manopola grande sposta il cursore che scivola su di esso.


Come si vede nelle foto, l`aspetto della scala della manopola grande non è lineare, infatti gli intervalli tra i valori vanno via via restringendosi per rapporti sempre più alti; esso è dovuto al rapporto l/L-l fra le porzioni del filo determinate dalla posizione del cursore e somiglia vagamente a quello di una scala logaritmica.
Sotto il quadrante vi è scritta la formula da usare: Rx = [(l/L-l)] × R cioè il valore, ad equilibrio raggiunto, indicato dalla freccia rivolta in basso e leggibile sulla manopola grande (che indica il valore del rapporto tra i lati del filo l e L-l determinati dalla posizione del cursore), moltiplicato per il valore indicato dalla freccia rivolta in alto verso la manopola più piccola (il valore della resistenza R scelta come resistenza di paragone).
Per l`alimentazione interna, come si è detto, si usa una pila da 4,5 V.
Nelle istruzioni, molto accurate, si spiega pure come adattare e piegare le due linguette di ottone della pila piatta che si inserisce dal retro.
Le dimensioni del ponte sono 11 × 20 × 6,5 cm. Il suo peso è di circa 1,2 kg.
Oltre al galvanometro con i suoi simboli, è degna di nota la scala della manopola più grande che fornisce il rapporto fra le lunghezze nelle quali la posizione del cursore divide il filo omogeneo e calibrato. Lunghezze proporzionali alle resistenze costituenti due lati del ponte.
L’ultima foto mostra in alto: i due morsetti/boccole contrassegnati dalla lettera al centro X nei quali va inserita la resistenza incognita; le due boccole con la T dove inserire la cuffia e infine il tasto/deviatore con le lettere T e G, che può essere premuto brevemente o a lungo o, se ruotato nella posizione T, avvicina permanentemente uno dei tre contatti. Il tasto serve durante le operazioni di misura che sono descritte più dettagliatamente sia nelle schede del ponte a filo PF/1 della S.A.M.A.R., sia nel ponte a filo quasi identico a questo della Hartmann & Braun donato al Montani dal Sig. Guido Barbieri.
Qui diciamo solo che nella posizione G esso agisce sul galvanometro, mentre in posizione T serve per la misura delle resistenze di elettroliti ricorrendo alla cuffia e al cicalino.

Il cicalino, di cui l’esemplare non è dotato, va inserito in due boccole poste di lato e genera un segnale elettrico alternato a frequenza acustica udibile con la cuffia, come si vede nella figura. Quando il ponte è all’equilibrio il suono è molto debole se non assente.
 Bibliografia.
Hartmann & Braun AG Frankfurt/Main H&B Pontavi-Wheatstone Schleifdrath-Meßbrücke B 18-4 Gebrauchsanweisung. Consiste di 8 pagine da cui sono tratte le due figure qui riportate, ed è del 1949.
Rinvenibile all’indirizzo:
https://www.historische-messtechnik.de/downloads/hb-pontavi-wheatstone-1949-handbuch.pdf
Gebrauchsanweisung Pontavi-Wheatstone Schleifdrath-Meßbrücke für Widerstände von 0,05 bis 50.000 Ω. Hartmann & Braun AG Mess – Und Regeltechnik (del 1961).
Il ponte descritto nel secondo libretto di istruzioni è leggermente diverso da questo esemplare che corrisponde a quello descritto nel primo.
Rinvenibile all’indirizzo:
https://www.alte-messtechnik.de/archiv/daten/ba-pontavi_1961.pdf
Per chi desidera approfondire la descrizione, gli aspetti costruttivi e i procedimenti di misura di un ponte a filo del tipo Wheatstone si consiglia la lettura di: L. Olivieri ed E. Ravelli, Elettrotecnica – Misure Elettriche, Vol. III, CEDAM, Padova 1962, da pag. 462 a pag. 466.
Per chi voglia vedere altri ponti a filo si prega di scrivere:  “ponte a filo” o “S.A.M.A.R,” su Cerca.
   Foto di Claudio Profumieri, elaborazioni, ricerche e testo di Fabio Panfili.
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