Dinamo piccola da dimostrazione (Museo MITI)

  Dinamo da dimostrazione a magnete permanente o a eccitazione elettromagnetica.
Nell’inventario del 1906 si legge al n° 1610: “Indotto ad anello girevole sul campo di uno magnete e di un elettromagnete – marzo 1908, costo ₤ 30”.
Poi nell’inventario generale del 1919 al n° 1176 si trova: “Piccola dinamo dimostrativa con campo magnetico permanente ed elettromagnete”.
M. Faraday e J. Henry scoprirono indipendentemente nel 1831 che quando un filo conduttore “taglia” le linee di un campo magnetico, nel filo si genera una corrente (detto nel linguaggio di Faraday).
Nel 1832 H. Pixii realizzò un generatore in corrente alternata e poi, dietro il suggerimento di A. M. Ampere, costruì il primo collettore per ottenere una corrente unidirezionale.
L’invenzione della dinamo dunque è dovuta essenzialmente al collettore costituito da un solo anello, diviso in due metà, ed inserito nel circuito in modo tale che le due spazzole invertono il collegamento ogni volta che il piano della spira è perpendicolare al campo magnetico.
All’epoca la dinamo fu accolta favorevolmente poiché gran parte degli apparecchi funzionava in corrente continua, corrente che in particolare serviva per l’elettrolisi. Ovviamente la dinamo subì continui miglioramenti costruttivi, basti qui citare l’anello di Pacinotti (1860) che segnò l’avvio alla realizzazione delle macchine industriali moderne e che costituisce il cuore di questo esemplare. L’avvolgimento di rame, posto sul tamburo girevole, è chiuso, ma ogni suo settore fa capo a due lamelle isolate contigue del collettore, in modo tale che l’insieme dei settori genera una successione di tensioni pulsanti sfasate dello stesso angolo che, sommate vettorialmente, forniscono una f.e.m. quasi costante.
Il complesso del collettore e delle spazzole si chiama “commutatore di Pacinotti”.
Questo esemplare era destinato ad uso didattico e presenta la possibilità di funzionare sia con il magnete permanente, sia con il campo magnetico prodotto dalle due bobine di eccitazione alimentate opportunamente.
La rotazione della macchina per il funzionamento come generatore avviene manualmente col sistema a manovella e ingranaggi.
Si noti il particolare del collettore, diviso in otto settori per quattro avvolgimenti.
L’ing. Claudio Profumieri nell’ottobre del 2009 ha restaurato un supporto di una spazzola e sostituito le spazzole logore.
Allo stato attuale il magnete a U è quasi smagnetizzato e comunque la macchina è funzionante sia come generatore che come motore.
Bibliografia:
AA.VV., The Project Physics Course, Unità 4, Zanichelli 1977.
L. Olivieri, E. Ravelli, Eletrotecnica-Macchine Elettriche, Vol. II, CEDAM, Padova 1962.
 La dinamo è esposta al Museo MITI su proposta di Fabio Panfili.
La foto con panno rosso è di Daniele Maiani ed è del 2004, di molto precedente al restauro.
  Foto di Claudio Profumieri, elaborazioni, ricerche e testo di Fabio Panfili.
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