Misuratore di campo EP 504 Una O.H.M.

Misuratore di campo EP 504 Una O.H.M..
Nell`inventario D del 1956 in data 31 dicembre del 1958 al n° 1480 si legge: “Soc. UNA – Milano – Misuratore di campo EP 504 A”.
Destinato a Radiotecnica.
Ciò che segue è una sintesi tratta dal libretto di istruzioni della ditta.
Dati tecnici.
Campo di frequenza: consente la ricezione di tutti i canali Tv e Fm [dell`epoca, N. d. R.]; la selezione si ottiene mediante un commutatore a nove posizioni.
Campo di misura: da 10 µV a 30 mV. Portate: 100 µV – 300 µV – 1 mV – 10 mV – 30 mV. f.s.
Impedenza di ingresso: simmetrica a 300 Ω ; dissimmetrica 75 Ω.
Tubi e raddrizzatori: 6CB6 – 6U8 – due 6AU6 – OA2 – B155/C90 – OA85.
Alimentazione: in C. A. 110 ÷ 280 V – 42 ÷ 60 Hz, In C. C. 6 V – 4 A circa, quando l`apparecchio è dotato di vibratore tipo 1463/6.
Dimensioni: 190 × 270 × 105 mm. Massa: 7 kg.
Il misuratore di campo è uno strumento per misurare l`entità dell`energia elettromagnetica in una data zona.
Questo misuratore è nato con l`avvento della televisione e in generale con l`uso sempre più esteso di frequenze elevate, l`installazione, l`orientamento di antenne, il controllo di guadagno e l`adattamento delle stesse.
Esso è stato progettato per fornire all`installatore le informazioni necessarie per il montaggio ottimale di un impianti Tv o FM.
L`installatore di antenna non è interessato a conoscere l`intensità effettiva del campo, espressa in V/m, quanto piuttosto l`intensità relativa e pertanto il misuratore è tarato in µV e in mV, poiché l`operatore vuole misurare il segnale captato dall`antenna e trasferito al ricevitore.
Ciò ha permesso di semplificare lo strumento con costo e ingombro limitati rispetto ai misuratori di campo veri e propri che richiedono antenne diverse per ogni gamma di frequenza ecc. .

Come risulta dallo schema elettrico, l`EP 504 impiega cinque tubi elettronici e due rettificatori a secco. All`ingresso c`è un trasformatore a larga banda per due valori di impedenza. Il segnale viene inviato ad un amplificatore accordato (costituito dal pentodo a RF 6CB6) a cui segue un convertitore a frequenza intermedia F.I. (con la valvola doppia 6U8 la cui parte triodo funge da oscillatore locale e la parte pentodo da convertitore e amplificatore a F.I.).
Tra questo stadio e il seguente c`è un attenuatore resistivo a scatti per ridurre la sensibilità dello strumento. Seguono due stadi a F. I. accordato a 20 MHz; un diodo al germanio rivela il segnale che, opportunamente filtrato, viene letto da uno strumento indicatore di sensibilità 100 µA.
Il segnale rivelato viene amplificato in B. F. da un amplificatore Reflex (un sistema che amplifica contemporaneamente in due frequenze: F.I. e B.F.).
Il segnale ora è adatto per l`ascolto in cuffia. L`alimentazione è fornita da un raddrizzatore a ossido di rame montato a ponte e la tensione anodica è stabilizzata dal tubo a gas OA2.
L`eventuale alimentazione in C.C. si ottiene con un vibratore non sincrono a 6 V che pilota il trasformatore di alimentazione.
I comandi sono: Commutatore a nove posizioni per la scelta del canale. Verniero per la sintonia del canale scelto. Morsetti di ingresso a 300 Ω e 75 Ω. Commutatore a cinque posizioni per le portate che indica la tensione di fondo scala.
Strumento tarato direttamente in µV all`ingresso. Lampadina spia che indica l`accensione. Boccole per inserire la cuffia. Cambio tensioni. Boccole “6 V ” per il collegamento con una batteria per l`alimentazione in C.C. . Commutatore a tre posizioni: C.C.; Spento; C.A. .
Dopo aver collegato i terminali di antenna ai morsetti di ingresso, tenendo presente la sua impedenza, si sceglie il canale da controllare e si inizia posizionando il commutatore “Portate” in posizione 1 mV; si ruota il comando “Sintonia” fino ad ottenere la massima deviazione dell`indice.
Nel caso che questo superi il fondo scala bisogna diminuire la sensibilità, ossia 10 o 100 mV.
Se invece l`indice non si muove, si passa alle posizioni 300 µV o 100 µV.
La sintonia deve essere regolata per la massima indicazione e occorre regolarla di nuovo quando si cambia la portata di attenuazione.
Durante la misura si eviti di spostare la discesa del cavo e di farlo passare vicino a notevoli masse metalliche perché ciò provoca deviazioni indesiderate nelle indicazioni dello strumento (specialmente nelle discese simmetriche in piattina).
Il libretto di istruzioni si dilunga poi nella descrizione di come si sceglievano le antenne e di come si orientavano e dei numerosi inconvenienti che si incontravano nell`installazione come l`effetto “neve”, i rumori  “industriali”, il rumore termico d`antenna e quello del ricevitore, lo sdoppiamento delle immagini dovuto alle riflessioni del segnale durante il suo tragitto dal ripetitore all`antenna ricevente, ecc.
Accenna pure all`esigenza di montare preamplificatori d`antenna nel caso di segnale debole (e separatori nel caso di servire più televisori).
Chi legge può constatare che i problemi di installazione di antenne riceventi oggi non sono molto cambiati, per quanto la tecnologia sia mutata notevolmente.
Chi scrive immagina che il lettore, che non abbia esperienza specifica o che non abbia una certa età, non abbia mai visto una “piattina”.
Foto di Claudio Profumieri, elaborazioni, ricerche e riassunto dal libretto di istruzioni di Fabio Panfili.
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