Grande microscopio metallografico C. Reichert 3ª parte (Museo MITI)

Grande microscopio metallografico C. Reichert, 3ª parte.
Riportiamo qui un brano del dépliant che accompagna lo strumento e che fa parte della collezione accessori del microscopio attualmente esistente:
«I progressi fatti in questo quarto di secolo [Novecento, N.d.R.] nella tecnica dei metalli e delle leghe sono legati strettamente allo sviluppo della chimica-fisica e dei mezzi di ricerca: fra questi, in prima linea, si può mettere il microscopio metallurgico.
È noto che la composizione chimica è soltanto uno dei fattori che determina le proprietà dell`acciaio e delle leghe metalliche: il sistema di produzione, il trattamento meccanico ed il trattamento termico hanno altrettanta importanza poiché il loro effetto è quello di agire sulla struttura fisica dei metalli.
L`analisi chimica ci può dire che l`acciaio, col quale è costruito un determinato pezzo, contiene 0,50 di carbonio, 0,60 di manganese, 0,15 di silicio, 0,04 di fosforo, ma non ci può far sapere se l`acciaio è duro o dolce, resistente o meno, duttile o fragile, sano o difettoso.
Tutte queste qualità dipendono dallo stato fisico e dai trattamenti che ha subito il lingotto dopo che è stato colato. Molti di questi cambiamenti di stato fisico possono anche rilevarsi ad occhio nudo (grossezza del grano), però il microscopio li mette in maggiore e completa evidenza.
Nella maggioranza della osservazioni microscopiche e specialmente nelle biologiche si esaminano sezioni sottili di materiali in trasparenza, poiché la luce può passarvi attraverso.
Nel caso dei metalli questo metodo non può essere usato, poiché essi sono opachi e si deve ricorrere alla luce riflessa.
La disposizione adottata da Le Chatelier nel 1897 è ancora quella usata oggi.
Nel microscopio invertito (vedi figura 2) l`oggetto metallico viene posto sulla piattaforma con la superficie piana e preparata rivolta all`ingiù.
I raggi provenienti dalla sorgente luminosa passano attraverso al tubo illuminante (5) e ad un prisma o ad una lastra di vetro piana che li devia dal loro cammino così da raggiungere attraverso l`obbiettivo la superficie del preparato. I raggi vengono riflessi e, attraversando di nuovo l`obbiettivo, producono l`immagine.
Questa viene poi deviata a 90° mediante un prisma girevole a riflessione totale e può essere diretta tanto verso un oculare per visione diretta (14) quanto verso un oculare a proiezione (15) permettendo così la riproduzione fotografica.
La casa C. Reichert ha dedicato tutta la sua esperienza nella fabbricazione di questi apparecchi e costruisce ora un modello di GRANDE MICROSCOPIO METALLOGRAFICO che è quanto di più perfetto si possa trovare. …».
Seguono poi la descrizione dei vantaggi specifici del microscopio e l`elenco delle varie combinazioni di accessori che si potevano ordinare all`epoca.
Abbiamo riportato anche le due immagini, contenute nel dépliant, che si ottenevano con il microscopio.
Insieme agli accessori che ci sono pervenuti si trovano anche molte stampe simili e anche numerose lastre fotografiche datate 1935.
Si prega in proposito di consultare la 5ª e 6ª parte scrivendo “Reichert” su Cerca.
Lo strumento è esposto al Museo MITI, su proposta di Fabio Panfili.
Foto di Contemporanea Progetti, elaborazioni e ricerche di Fabio Panfili.
Per ingrandire le immagini cliccare su di esse col tasto destro del mouse e scegliere tra le opzioni.