Martello ad acqua (Museo MITI)



                                Martello ad acqua.
È citato nell’inventario del luglio 1906 a pag. 230, n° 809.
«Il martello ad acqua è un tubo di vetro riempito per circa due terzi d’acqua; dopo aver fatto bollire l’acqua per pochi istanti, per cacciar l`aria, il tubo viene chiuso alla lampada. Rovesciandolo bruscamente, l’acqua cade in blocco e colpisce il fondo col rumore secco metallico di un colpo di martello. Nell’aria invece i liquidi cadono suddividendosi in goccioline per l’interposizione di particelle d`aria».
Si è voluto qui riportare un brano di un testo scolastico di L. Segalin del 1933 per mostrare la chiarezza e la sinteticità della descrizione, ma soprattutto per rendere omaggio all’autore per le sue capacità didattiche.
Egli infatti in precedenza ha parlato degli effetti dell’aria sulla caduta dei solidi, con un breve cenno al tubo di Newton, per poi continuare con: «La caduta dei liquidi è ugualmente modificata per la presenza dell’aria, e lo si dimostra col martello ad acqua».
Nei testi scolastici attuali si parla ormai solo del tubo di Newton perciò è bene far notare che il martello ad acqua ne costituisce una variante per i liquidi.
Concludiamo riportando ancora alcune parole di Segalin: «Per ora ci accontenteremo di queste prove grossolane, per dimostrare che la caduta dei diversi corpi si compie nello stesso luogo con la stessa accelerazione, ma più tardi ne daremo una prova rigorosa».
Nell’inventario del 1906 c’è scritto: “per mostrare i colpi d`ariete”.
Il colpo d’ariete è in sostanza un’onda longitudinale, generata dall’urto della massa d’acqua sul fondo del tubo, che si propaga indietro nell’acqua stessa trasportando energia e quantità di moto a velocità molto elevata.
Nell’esemplare del Montani con il passare degli anni è entrata aria nel tubo e il fenomeno del colpo secco, simile a una martellata, non avviene.
Bibliografia:
L. Segalin, Fisica sperimentale, G. B. Paravia & C., Torino 1933, da cui è tratta la prima figura.
La figura 61 è a pag. 72 del Elementary Treatise on Physics Experimental and Applied translated and edited from Ganot’s Éléments de Physique by E. Atkinsons, New York, William Wood and Co. 1875.
Le quattro figure rappresentano vari martelli ad acqua e sono a pag. 37 del Priced and Illustrated Catalogue of Physical Instruments. J. W Queen & Co. Philadelphia, 1884.
Il tubo è esposto al Museo MITI, su proposta di Fabio Panfili.
Foto di Federico Balilli, elaborazioni, ricerche e testo di Fabio Panfili.