Generatore – Rivelatore per Ponti C. A. SAMAR Tipo GP/2 N° E64

    Generatore-Rivelatore per Ponti C. A. SAMAR Tipo GP/2. matr. N° E64.
Non rinvenibile negli inventari d`epoca. Dalle Istruzioni d`Uso si evince che è forse posteriore al 1971.
SAMAR è l`acronimo di: Società Anonima Milanese Apparecchi Radioelettrici.
   La Ditta è stata disponibile a fornire e permettere di pubblicare informazioni tratte dalle caratteristiche dello strumento; ringraziamo sentitamente, per la loro cortesia il loro interessamento, l’Ing. Guido de Salvo e il D.T. Emanuele Susani.
Le sue dimensioni sono: 47 × 27 × h 16 cm.
Qui di seguito viene riportata la prima parte del testo delle istruzioni che deve essere adattato al sito:
«ISTRUZIONI D`USO. GENERATORE-RIVELATORE PER PONTI C. A. Tipo GP/2.
Il generatore per ponti incorrente alternata è adatto all`alimentazione a 1.000 Hz dei ponti in c.a. e comprende anche il rivelatore di zero a indice. Il generatore Tipo GP/2 comprende:
a) GENERATORE. Frequenza: 1.000 Hz ± 2 %. Distorsione: minore del 1%. Max tensione d`uscita: 20 V eff. Impedenza d`uscita: 600 ohm ± 10 %. Uscita bilanciata.
b) AMPLIFICATORE. Sensibilità massima 50 µV circa a 1.000 Hz, con regolazione continua. Ingresso bilanciato e sbilanciato.
c) INDICATORE DI ZERO. Galvanometro a indice, completo di protezione. Riduttore di sensibilità: 1/1, 1/10 e 1/100.
d) JACK per cuffia telefonica.
e) TERRA DI WAGNER. A due manopole rispettivamente per il bilanciamento grosso (12 – 0 – 12 posizioni) e
 fine (potenziometro).
f) TRASFORMATORI D`ACCOPPIAMENTO. L`uscita del generatore e l`ingresso del rivelatore sono realizzate mediante traslatori aventi capacità tra primario e secondario ridotte a valori trascurabili, cosicché si ottiene la separazione delle capacità parassite all`interno del ponte dalle analoghe esterne.
g) ALIMENTAZIONE: da 160 a 240 V, 50 Hz senza cambio tensione.

Lo schema delle connessioni interne è dato nel disegno St. 561.000.
RICHIAMI DI TEORIA. Ponte con braccio ausiliario: la messa a terra di Wagner viene usata per eliminare le ammettenze verso terra e consiste in due impedenze variabili, poste in parallelo alla diagonale d`alimentazione. Quando il rivelatore rimane nelle condizioni di equilibrio indifferentemente nelle configurazioni a) ponte principale (A – B – C – D) b) ponte ausiliario (A – B – C – E) [vedi lo schema relativo a “Richiami di Teoria”. N. d. R.] non solo i vertici B e D sono a potenziale di terra e alle loro capacità non è applicata alcuna tensione, ma anche le ammettenze Y
A e YC non influenzano le condizioni di equilibrio del ponte principale, dato che le correnti di carica delle loro capacità confluiscono nel vertice E e da qui non possono raggiungere i vertici B e D, perché questi hanno sì lo stesso potenziale del vertice E ma da questo ne sono isolati (in pratica le capacità sono shuntate dalle impedenze Z5 e Z6).



OPERAZIONI PRELIMINARI. Tenendo presente lo schema topografico d’inserzione, dato nel disegno
St. 561.001, si predispone il generatore, controllando che
a) l’interruttore “ALIMENTAZIONE INSERITA”(10) sia nella posizione “A”.
b) le manopole di regolazione “SENS. RIV.” (2) e “LIVELLO GEN.” (5) siano ad inizio corsa (massima rotazione antioraria).
c) il riduttore di sensibilità “SENS. GALV.” (9) sia su 1/100.
d) la manopola “BILANCIAMENTO” (6) sia su “0”.
e collegando:
a) ai morsetti “USCITA GENERATORE” (7) i morsetti del ponte contrassegnati “GEN” o “ ~ ”.
b) ai morsetti “ENTRATA RIVELATORE” (11) i morsetti del ponte contrassegnati “RIV.” o “DET.”.
c) eventualmente la cuffia telefonica al jack (3).
Nota Bene. Le connessioni vanno eseguite mediante cavetti schermati il cui schermo, collegato ai morsetti contrassegnati col simbolo di terra, deve essere messo a terra.
CONDUZIONE DELLA MISURA.
Supposto il ponte pronto per la misura, porre il deviatore (1) nella posizione “MISURA” (rivelatore inserito ai vertici del ponte) e alimentare il generatore ponendo
l’interruttore (10) nella posizione “C”: l’accensione della lampada (8) indica che il generatore è pronto
all’uso. Aumentando gradualmente il segnale in uscita mediante la manopola “LIVELLO GEN.” e di
conseguenza la sensibilità del rivelatore sia con la manopola “SENS. RIV.” che con il riduttore “SENS. GALV.”, si inizia la ricerca di una prima condizione di equilibrio del ponte mediante i soli rami del ponte.
Si ricorda che:
1) nel caso che si usi il rivelatore a indice, la condizione di equilibrio si ottiene in corrispondenza della posizione dell’indice più vicina allo ZERO della scala e precisamente quando si nota che l’indice si allontana dallo ZERO tanto aumentando che diminuendo il valore del ramo del ponte per cui si era ottenuta la minima deviazione.
2) nel caso che si usi la cuffia telefonica come rivelatore, la condizione di equilibrio si ottiene in corrispondenza del minimo segnale in cuffia e precisamente quando si nota un aumento del tono tanto aumentando che diminuendo il valore del ramo del ponte per cui si era ottenuto il minimo suono.
3) tanto nel caso 1) che 2), spesso capita che la condizione di equilibrio si raggiunga anche senza sfruttare la massima sensibilità del rivelatore o la massima tensione del segnale forniti dal generatore.
Ottenuta così una prima condizione di equilibrio, si predispone il generatore per la misura di bilanciamento, riportando il segnale e la sensibilità al minimo e ponendo il deviatore (1) nella posizione “BILANC.” (rivelatore inserito tra un vertice del ponte e la terra). Aumentando gradualmente il segnale in uscita e di conseguenza la sensibilità del rivelatore, si inizia la ricerca di una prima condizione di bilanciamento del ponte ausiliario solo mediante le manopole “BILANCIAMENTO” (6). Si ritorna quindi nella posizione di “MISURA” e si equilibra nuovamente il ponte principale mediante i soli rami del ponte; riottenuto l’equilibrio, si commuta nuovamente nella posizione “BILANC.” e si equilibra nuovamente il ponte ausiliario mediante le sole manopole “BILANCIAMENTO” e così via alternativamente fino a che il rivelatore non rimanga nella condizione di equilibrio indifferentemente nelle due condizioni di “MISURA” e “BILANC.”.».

1) Nota  del Redattore della scheda. Per eliminare o quanto meno ridurre l`effetto delle correnti di dispersione dovute alla capacità parassite, si usa a volte la “Terra di Wagner” che serve per deviare dette correnti in modo che non passino per le impedenze del circuito di misura. Se il rivelatore è collegato tra B e D vede le impedenze Z1, Z2, Z3, Z4; se invece viene collegato tra B e la terra E, vede le impedenze Z1, Z2, Z5 e Z6, e per equilibrare il nuovo ponte così ottenuto, si interviene su Z5 e Z6. Una volta realizzati gli equilibri di entrambi i ponti, sulle capacità parassite non rappresentate nello schema non passa alcuna corrente. Invece le correnti che attraversano YA e YC non interessano il circuito di misura. Questo sistema richiede la reiterazione successiva della ricerca dell`equilibrio di entrambi i ponti.
2) Nota del Redattore della scheda. Il rivelatore è un galvanometro particolare, infatti lo ZERO non è
rappresentato con una tacca, ma è una banda rossa con un’ampiezza di scala pari a 10 divisioni; il fondo scala presenta 50 divisioni. Al centro campeggia la scritta Galvanometro e sotto c’è il logo della ditta: “SAMAR Milano”; in basso a sinistra vi sono le scritte: “TIPO SO 90 8 N 242363”; a destra i simboli CEI dicono che: lo strumento è a bobina mobile immersa nel campo di un magnete permanente; di classe 1,5; tensione di prova 2 kV; da utilizzare con quadrante verticale.
Il rivelatore è un galvanometro particolare, infatti lo ZERO non è rappresentato con una tacca, ma è una
banda rossa con un’ampiezza di scala pari a 10 divisioni; il fondo scala presenta 50 divisioni. Al centro
campeggia la scritta Galvanometro e sotto c’è il logo della ditta: “SAMAR Milano”; in basso a sinistra vi è la scritta: “TIPO SO 90 8 N 242363”; a destra i simboli CEI dicono che: lo strumento è a bobina mobile immersa nel campo di un magnete permanente; di classe 1,5; tensione di prova 2 kV; da utilizzare con quadrante verticale.
Ringraziamo di nuovo l’Ing. Guido de Salvo e il D.T. Emanuele Susani della SAMAR.

Foto di Claudio Profumieri, elaborazioni e testo a cura di Fabio Panfili.
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