Galvanometro Universale Off. Galileo Firenze N° 175838 (Museo MITI)

  Galvanometro universale, delle Officine Galileo Firenze N° 175838.
Non è di facile identificazione negli inventari.
Una traccia incerta si trova al n° 1143, pag. 55, dell’inventario del 1919.
L’esemplare non è funzionante per danni all’equipaggio mobile.
Il galvanometro è del tipo a bobina mobile nel campo di un magnete permanente.
Costruito per uso didattico, ha grandi dimensioni e scala ben visibile con zero centrale.
L’indice viene azzerato mediante un registro a vite.
Lo strumento all’occorrenza è «separabile dalla base che porta i morsetti, la resistenza addizionale , la resistenza in parallelo e gli inseritori a spine delle medesime. Tolte le viti poste sui lati, il galvanometro viene fissato a conveniente altezza sulla parete, mentre la basetta resta a portata di mano dell’esperimentatore».
Esso si può usare come galvanometro sensibile fino a 2 mA; come millivoltmetro sino a 200 mV (20 mV per divisione); come amperometro a lettura diretta fino a 10 A (1 A per divisione); come voltmetro a lettura diretta fino a 50 V (5 V per divisione).
Per avere ulteriori portate si possono inserire resistenze addizionali di opportuno valore. Al fine di rilevare deboli correnti alternate, occorre inserire un raddrizzatore di corrente.
All’epoca veniva anche usato per mostrare le correnti generate da un telefono di Meucci-Bell, in tal caso si inseriva nel circuito una galena da apparecchio radio.
Bibliografia:
Notizie per i laboratori scientifici e industriali, a cura delle Officine Galileo N° 86-87, Firenze 1935, da cui è tratta la figura 1.
 
Apparecchi per l’insegnamento della fisica, a cura del Prof. R. Magini, Officine Galileo 1940, da cui sono stati tratti il brano tra virgolette e la figura A 056 che si trova a pag. 25.
L
o strumento è esposto al Museo MITI, su proposta di Fabio Panfili, come si vede  in alcune foto di Claudio Profumieri.
Foto di Claudio Profumieri e di Daniele Maiani, elaborazioni, ricerche e testo di Fabio Panfili.
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