Dispositivo per lettura soggettiva Allocchio Bacchini & C.

Dispositivo per lettura soggettiva Allocchio Bacchini & C. . Nell`inventario per categoria 7/8 del 1825-1927, in data 1926 e a pag. 177, al n° 731/2510 si legge: “Allocchio Bacchini. Cannocchiale completo di scala. ₤ 700”. Destinato alla Sala Misure Elettriche.
Pensiamo dunque di poter identificare questo esemplare con quello citato nell`inventario.
Il dispositivo è composto dalla lampada che illumina lo specchietto del galvanometro, dalla scala e dal cannocchiale.
La scala reca la scritta: “Allocchio Bacchini & C. Milano”.
Poggendorf nel 1826 fu l`ideatore del metodo soggettivo per la misura di piccoli angoli di cui ruotano le parti mobili di alcuni strumenti come i galvanometri a specchietto, il metodo fu realizzato e modificato da Gauss, Weber ed altri.  Il metodo soggettivo è più adatto per la misura da laboratorio, mentre quello oggettivo è adatto per lezioni dimostrative.
La scala orizzontale è posta sopra al telescopio in modo tale che la normale allo specchio passi per il punto medio della distanza tra la scala e il cannocchiale munito di un reticolo. L`asse di rotazione dello specchio deve essere verticale. Il cannocchiale va diretto verso lo specchietto.
Prima di svolgere la misura, si deve porre il dispositivo e il galvanometro in modo che lo zero della scala riflesso dallo specchietto e visto dal cannocchiale coincida con il centro del reticolo.
Quando poi lo specchio ruota di un dato angolo δ, l`osservatore ha l`impressione che la scala si sia spostata poiché ora, attraverso il cannocchiale, vede il tratto di divisione A mentre prima vedeva lo zero (0). Va tenuto presente che ad un angolo δ di rotazione subita dallo specchietto, corrisponde un angolo doppio, 2δ, osservato dal cannocchiale.
Sulla scala si misura la lunghezza dallo zero (0) al tratto n; nota la distanza l tra la scala e lo specchio (in genere da 2 a 4 metri), l`angolo δ di cui è ruotato lo specchietto si trova con la formula:
tang 2δ = a / l.
Questo metodo permette di misurare angoli molto piccoli, dell`ordine di pochi secondi di grado. Inoltre la lunghezza e la mancanza di inerzia dell`ago di luce, insieme al raddoppio dell`angolo di rotazione dovuto alla leva ottica, contribuiscono ad ottenere una notevole sensibilità del galvanometro.
Bibliografia.
Scheda di istruzioni delle Officine Galileo Firenze, senza data.
L. Olivieri ed E. Ravelli, Elettrotecnica – Misure Elettriche, Vol. III, CEDAM Padova 1962, da cui è tratta la figura 1-430.
A. Wilke e S. Pagliani, L`elettricità, Vol. II, UTE, Torino 1897.
G. Veroi, Elementi di Elettrotecnica – Misure Elettriche, Vol. II, UTET, Torino, 1909 .
  Foto di Ilaria Leoni e di Claudio Profumieri, elaborazioni, ricerche e testo di Fabio Panfili.
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