Ponte F.A.C.E. Standard 9009-E 3ª parte

PONTE  F.A.C.E. STANDARD TIPO 9009 E SERIE N° 9 APP. 212. Terza parte.
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La trascrizione del manuale di istruzioni prosegue dalla seconda parte.
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««Istruzioni d’uso per il ponte trasportabile FACE Tipo 9009 E

A) MISURE DI RESISTENZA (FIG. 7)
– mettere il commutatore «V.R.M.» su R.
– mettere il commutatore «MOLTIP. PER.» sulla posizione indicata dalla tabella seguente in base al valore presumibile della resistenza da misurare.
-mettere il commutatore «BATT.» su INT.
– inserire la resistenza da misurare fra i morsetti X1 e X2.
In tali condizioni è:  X = (A/B) R e cioè il valore della resistenza incognita è uguale a quello indicato dalle decadi del ponte moltiplicato per quello indicato dalla posizione del commutatore «MOLTIP. PER».

B) LOCALIZZAZIONE DI TERRE O CONTATTI FRA FILI.
B-1) RICERCA DI UN FILO A TERRA IN UN CAVO (fig. 8).
– mettere il commutatore «MOLTIP. PER». Su M 1000, il commutatore «V.R.M.» su V, il commutatore «BATT.» su INT, e collegare la terra al morsetto T.
– collegare uno dopo l’altro i fili del cavo al morsetto X1.

Il filo guasto sarà indicato da una forte deviazione del galvanometro premendo i pulsanti B e G.
B-2) PROVA DEL DOPPINO COL METODO MURRAY (figg. 9 e 10).

a) Quando il filo è a terra: (fig. 9)

– mettere il commutatore «MOLTIP. PER» sulla posizione M 1000 (vengono in tal modo inseriti 1000 Ohm nel braccio di proporzione C) ed il commutatore «V.R.M.» sulla posizione M.
– collegare il filo guasto ad X2, il filo normale ad X1, ed il morsetto T alla terra.
– unire all’estremo lontano il filo guasto con il filo normale.
– variare le decadi di resistenza fino ad ottenere l’equilibrio del ponte.
– se non si riesce ad ottenere l’equilibrio con la posizione del commutatore «MOLTIP. PER» su M 1000, riprovare col commutatore stesso in posizione M 100 e M 10.
-riportando il commutatore «V.R.M.» su R misurare la resistenza totale «r» del doppino.
Per trovare la distanza in metri del gusto basta moltiplicare il valore della resistenza Xa, calcolato con la formula sopra indicata, per la lunghezza del filo (misurata in metri) corrispondente alla resistenza di 1 Ohm.
b) Nel caso di contatto tra fili: (fig. 10)

– mettere il commutatore «MOLTIP. PER» sulla posizione M 1000 ( vengono in tal modo inseriti 1000 ohm nel braccio di proporzione C) ed il commutatore «V.R.M.» sulla posizione M.
-collegare uno dei fili difettosi ad X2 ed un filo normale di un’altra coppia ad X1.
– collegare fra loro le estremità lontane di questi due fili.
– collegare in luogo della terra l’atro filo guasto al morsetto T.
– equilibrare il ponte come nel caso a)
– riportando il commutatore«V.R.M.»  su R, misurare la resistenza totale «r» del doppino costituito dal filo guasto e dal filo normale in misura.
Per trovare la distanza del guasto basta moltiplicare il valore della resistenza Xa, calcolata con la formula sopra indicata, per la lunghezza del filo (misurata in metri) corrispondente alla resistenza di 1 Ohm.
B-3) PROVA DEL DOPPINO COL METODO DI VARLEY  (figg. 11 e 12)
a) Quando il filo è a terra: (fig. 11)

– mettere il commutatore «MOLTIP. PER» sulla posizione .1 o .01
– mettere il commutatore «V.R.M.» sulla posizione V.
– collegare il filo guasto ad X2 il filo normale ad X1 ed il morsetto T alla terra.
– unire all’estremità lontana il filo guasto al filo normale della coppia.
– cariare le decadi di resistenza fino ad ottenere l’equilibrio del ponte.
– riportando il commutatore «V.R.M.» su R misurare la resistenza totale «r» del doppino.
Per trovare la distanza in metri del guasto basta moltiplicare i valori delle resistenze Xa, oppure Xb, calcolati con le formule sopra indicate per la lunghezza del filo (in metri) corrispondente alla resistenza di 1 Ohm.
b) Nel caso di contatto fra fili: (fig. 12)

– mettere il commutatore «MOLTIP. PER» sulla posizione .1 o .01
– mettere il commutatore«V.R.M.» sulla posizione V.
-collegare uno dei fili guasti ad X2 ed un altro filo normale ad X1.
– collegare fra loro i due fili alle estremità lontane.
– collegare l’altro filo guasto al morsetto T in luogo della terra.
– equilibrare il ponte come nel caso a).
– riportando il commutatore «V.R.M.» su R misurare la resistenza totale «r» del doppino.
Per trovare la distanza in metri del guasto basta moltiplicare il valore della resistenza Xa oppure Xb calcolato con la formula sopra indicata, per la lunghezza di filo (in metri) corrispondente alla resistenza di 1 Ohm.
B-4) PROVA VARLEY SEMPLICE (figg. 11 e 12).
Per questa misura occorre che il filo normale e il filo guasto abbiano la stessa resistenza.
– mettere il commutatore «MOLTIP. PER» in posizione 1.
– eseguire i collegamenti come per la prova di Varley normale.
– variare le decadi del ponte fino ad ottenere l’equilibrio.
La resistenza del filo, dal punto del guasto all’estremo lontano sarà uguale a:

Xb = R/2
R essendo la lettura delle decadi del ponte.
 Per trovare la distanza in metri del guasto basta moltiplicare il valore della resistenza Xb, calcolato con la formula sopra indicata, per la lunghezza di filo (in metri) corrispondente alla resistenza di 1 Ohm.
B-5) PROVA DI VARLEY CON TRE LETTURE (figg. 13, 14 e 15).
Questo metodo richiede 3 letture di R con connessioni diverse al ponte.
Per tutte e tre le prove occorre tenere sempre il commutatore «V.R.M.» su .1 indi si procede come segue:
a) prova n. 1 (fig. 13)
– collegare il filo guasto a X2, un filo normale a X1, e un altro filo normale a T.
– unire all’estremità lontana il filo guasto ai due fili normali.
– bilanciare il ponte e notare la lettura R1.

b) prova n. 2 (fig. 14)
collegare a T la terra invece del filo normale.
– bilanciare il ponte e notare la lettura R2.
c) prova n. 3 (fig.15)
collegare X2  al morsetto T invece della terra.
– bilanciare il ponte e notare la lettura R3.
I valori delle resistenze saranno:

Xa = [ D / (1+D)] (R3 -R2)          Xb =  [D / (1+D)] ( R2 – R1)

Per trovare la distanza in metri del guasto moltiplicare i valori delle resistenze Xa e Xb, calcolati con le formule sopra indicate, per la lunghezza di filo (in metri) corrispondente alla resistenza di 1 Ohm.

C) LOCALIZZAZIONE DELLE INTERRUZIONI.
C – 1)  LOCALIZZAZIONE DI INTERRUZIONI SU UN FILO DI UNA BICOPPIA (fig. 16).
Tutti i fili devono essere bene isolati verso terra e non debbono avere contatti fra loro.
– disinserire il galvanometro svitando la vite A ( fig. 1) e la batteria interna del ponte portando il commutatore «BATT» su EST.
– inserire un ricevitore telefonico fra «GA + » e «GA -».
– mettere il commutatore «MOLTIP. PER» su M 1000, M 100 o M 10 ed il commutatore «V.R.M.» su M.
– collegare il filo interrotto a X2 e un filo dell’altra coppia a X1 riunendoli assieme all’estremo lontano.
– unire fra loro, ad ambedue le estremità, gli altri due fili della bicoppia.
– inserire un oscillatore fra «BA -» e l’estremità vicina dei due fili collegati ad ambedue gli estremi.
– premere i pulsanti «B» e  «G» ed equilibrare il ponte fino ad ottenere nel telefono di ascolto il silenzio o il minimo tono.
C – 2) LOCALIZZAZIONE DI INTERRUZIONE SU UN FILO DI UNA COPPIA (figg. 17 e 18).
Per queste misure occorrono 2 prove con due letture di R e due diverse connessioni al ponte.
a) prova n. 1 ( 17).
– mettere il ponte nelle condizioni indicate per la precedente prova ad eccezione dell’oscillatore che deve essere inserito fra  «BA- » e la terra.
– collegare il filo interrotto a X1 e la sua estremità lontana
alla terra.
– mettere a terra l’altro filo della coppia all’estremità lontana.
– collegare X2 alla terra attraverso un condensatore di 1 o 2 microfarad.
– bilanciare il ponte e notare la lettura delle decadi di resistenza R1.

b) Prova n. 2 (fig. 18).
– togliere da X1 il filo interrotto e collegarlo alla terra.
– togliere all’estremità vicina il filo normale dalla terra e collegarlo a X1.
– bilanciare il ponte, lasciando inalterati gli altri collegamenti della prova precedente e notare la lettura delle decadi di resistenza R2.

Indicando con:
da = distanza dell’interruzione dall’apparecchio in m.
L   = lunghezza della coppia in m.
R1 = valore indicato dal reostato nella prova 1.
R2 = valore indicato nella prova 2.
La distanza  «da» dal punto di misura al punto del guasto sarà data da:

d=  ( R1 / R2 ) L

D) USO DEL REOSTATO DEL PONTE COME CASSETTA DI RESISTENZA.
– mettere il commutatore «V.R.M.» su V.
– svitare la vite A (fig. 1).
– inserirsi tra i morsetti «X2» e «GA -».
– premere il pulsante G.
Rimane in tal modo inserita fra i morsetti sopra indicati la resistenza delle decadi, resistenza che può essere variata fino al valore massimo di 11.110 Ohm. (Potenza dissipata ½ Watt).

E) USO DEL PONTE COME INDICATORE D’ISOLAMENTO.
Il ponte 9009 E può  anche essere usato per ricavare, in modo rapido seppure indicativo, valori di resistenze elevate come, per esempio, di resistenze di isolamento.
Data infatti la particolare sensibilità del galvanometro che, come già detto, è di 1 microampère per divisione e nota la tensione della batteria usata, si può, realizzando i collegamenti indicati in fig. 8  (vedi paragrafo B-1), ottenere direttamente il valore in megaohm delle resistenze dividendo il valore in Volt della tensione della batteria per il numero di divisioni lette sulla scala del galvanometro. Usando una batteria esterna di 200 Volt con l’appropriata resistenza di protezione, come indicato nel paragrafo «Generalità», si possono misurare resistenze fino ad un valore di 200 megaohm.
NOTA – Per le prove di localizzazione è opportuno eseguire qualche misura di controllo; si può a tal fine rifare la localizzazione invertendo i collegamenti dei fili di linea al ponte o eseguendo la misura dall’altro estremo della linea, o, meglio ancora, eseguendo l’uno e l’atro controllo. »»
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Elaborazioni e ricerche di Fabio Panfili.